Castelli a Scuola
student* genitor*lavorator* delle scuole dei Castelli Romani
Speravamo fosse scuola, invece era un calesse

Volantino distribuito a partire dall’iniziativa in piazza S.Pietro ad Albano del 21 novembre 2020

SPERAVAMO FOSSE SCUOLA

INVECE ERA UN CALESSE

Ministri, politici, esperti di epidemie ed economisti vari hanno ripetuto come un mantra per tutta l’estate che la ripartenza del Paese passava attraverso la riapertura della scuola e si sono tutti affrettati a procurare banchi piccoli, medi, grandi e con le rotelle, ma si è arrivati a settembre con una spaventosa approssimazione, tanto che in molte regioni si è dovuta posticipare l’apertura a fine mese.

Ai dirigenti scolastici è stato lasciato il compito di risolvere problemi di aule e di Didattica Digitale Integrata. L’autonomia scolastica ha così sentenziato che ogni Istituto si deve arrangiare come può: smantellati laboratori, palestre, aule magne, refettori e altri spazi per adibirli a classi. Un lavoro enorme e dispendioso a cui ha dovuto ottemperare tutto il personale ovviamente sempre sotto organico a causa dei tagli effettuati negli ultimi 25 anni.

Sarebbe stata cosa giusta e saggia prevedere un piano unico, nazionale ed organizzato,

  • diramare direttive chiare e univoche stanziando i soldi per mettere a norma e in sicurezza gli edifici scolastici

  • eliminare la legge Gelmini che accorpa gli Istituti scolastici rendendoli istituzioni totali con classi pollaio

  • stabilizzare i precari che da anni e anni insegnano e affollano graduatorie di fasce infinite e tortuose

  • predisporre una adeguata rete di trasposti locali

  • predisporre un adeguato raccordo con le strutture sanitarie territoriali e con i medici/pediatri per affrontare la seconda ondata dell’epidemia

Invece nulla di ciò che sarebbe stato logico fare per la SCUOLA E PER TUTTI I SUOI ALUNNI è stato fatto.

Il susseguirsi di DPCM e di norme contraddittorie, non fanno altro che alimentare confusione e smarrimento.

Per quanto riguarda invece la Didattica a Distanza essa è un calesse che corre a ritmo sfrenato e a briglie sciolte……Chiunque diventa il paladino di questo strumento, chiunque si pronuncia molto spesso a sproposito affermando che esso è uno strumento più che necessario per gli studenti delle scuole secondarie e per gli universitari (famosi ormai per essere degli avatar digitali, tra una serata di movida e l’altra).

La Didattica a Distanza (ora denominata DDI) in realtà ha generato discriminazioni tra coloro che possono accedervi e coloro che non hanno una casa, un pc, uno smartphone, una connessione e la passiva accettazione di una “soluzione” di comodo imposta dall’alto sacrifica di fatto la crescita di intere generazioni, oltre a creare problemi familiari in modo capillare e costante.

La scuola ha senso solo se viene svolta in presenza: il vero apprendimento e la capacità di effettuare ragionamenti più articolati prendono forma e consistenza nei nostri cervelli solo quando passano attraverso l’esperienza e la condivisione con gli altri.

Noi non ci stiamo. E’ da mesi che ci confrontiamo e scendiamo in piazza per ribadire che invece di buttare al cesso milioni di euro per i banchi “a girello” o per l’acquisto di materiale elettronico con prezzi schizzati alle stelle grazie alle speculazioni in atto, si poteva e si doveva aumentare il personale docente e non docente.

I sindacati invece di opporsi allo snaturamento del lavoro dei docenti attraverso la DaD (o la DDI) stanno cercando di “normarla” integrandola nei contratti: vogliono sancire in fretta e furia la trasformazione in atto, aumentare a dismisura l’orario e gli obblighi di lavoro dei docenti, ampliare il controllo sulle vite private di insegnanti, alunni e famiglie, obbligandoli a fissare uno schermo per ore e ore, confondendo sempre più la vita reale e i rapporti sociali con una vita virtuale. I danni nei bambini, che alternano continuamente il piano reale con quello fantastico, sono inimmaginabili in termini cognitivi e psicologici.

DISCUTIAMONE INSIEME E ORGANIZZIAMOCI PER LE NOSTRE ESIGENZE SENZA FARCI INTIMORIRE DA CHI SPECULA SU QUESTA TRAGICA PANDEMIA

Lavoratori, lavoratrici, genitori del Collettivo “Castelli a Scuola”

castelliascuola@inventati.org

Visualizza o scarica qui il volantino in formato PDF

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