Castelli a Scuola
student* genitor*lavorator* delle scuole dei Castelli Romani
Sullo sciopero vietato nelle scuole per l’8 marzo femminista internazionalista

Per l’8 MARZO

grave violazione del diritto di SCIOPERO nella SCUOLA

Nonostante la proclamazione dello sciopero generale, la commissione di garanzia ha posto il divieto per il “comparto scuola”: questo perché il 1 marzo e il 3 marzo due sconosciuti sindacati corporativi avevano indetto altrettanti scioperi, tra l’altro escludendo il personale ATA dagli stessi.

  • Le donne hanno proclamato una giornata INTERNAZIONALE di lotta, di scioperi e di azioni perché l’8 marzo non è il giorno della “mimosa”, perché quest’anno assume un significato più rilevante in un momento in cui la pandemia ha evidenziato le criticità e le fragilità dello stato sociale dovute a decenni di tagli e disinvestimenti ed ha scaricato ulteriormente il lavoro di cura sulle donne. Inoltre come sappiamo tutti e tutte sono aumentate le violenze, le difficoltà economiche e i problemi familiari.

  • Nonostante il divieto di sciopero del comparto scuola invitiamo insegnanti, personale ata, studenti e genitori a partecipare alle mobilitazioni organizzate nell’ambito dello sciopero femminista e transfemminista nelle piazze delle città e a discutere tra loro nei luoghi di lavoro.

Con la “legge anti-sciopero” firmata nel 1990 dai sindacati confederali e il nuovo accordo siglato all’ARAN a dicembre scorso dagli stessi con l’aggiunta di altri (SNALS, GILDA, ANIEF), viene ristretto il diritto allo sciopero duramente conquistato in anni di lotte. Questo “risultato” è “merito” di quelle organizzazioni sindacali che si sono rivelate al servizio di tutti tranne che dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola.

Nella scuola, dove già esistevano problemi gravissimi e precariato diffuso, la situazione è esplosa con tensioni anche con i genitori a causa del protrarsi dei tempi di lavoro, della vergognosa Didattica a Distanza (che NON E’ DIDATTICA), e della mancanza di assunzioni stabili che provocano la continua necessità di supplenze.

Il 25% del corpo docente è precario e viene rinnovato ogni anno da più di due decenni: la situazione pandemica potrebbe essere l’occasione di rivedere e ristrutturare l’intero comparto scolastico attraverso adeguati investimenti per migliorare l’edilizia scolastica, ridurre il numero di alunni per classe, assumere il personale in modo stabile e creare certezze a milioni di donne e di famiglie. La sicurezza sanitaria si costruisce innanzitutto con edifici sicuri e con investimenti adeguati.

Dobbiamo rivendicare l’assunzione di TUTTE e TUTTI le lavoratrici e i lavoratori della scuola, la parità salariale e stipendi “europei”, perché la scuola non è un parcheggio, ma un presidio costituzionale per il diritto allo studio e pretendiamo qualità e certezze sul futuro delle nuove generazioni.

ESSENZIALI SONO LE NOSTRE VITE , ESSENZIALE E’ LA NOSTRA LOTTA

8 MARZO, LOTTO MARZO!

Collettivo “Castelli a Scuola” — https://castelliascuola.noblogs.org

Manifesto definitivo 8 marzo in PDF

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